sabato 23 agosto 2008

Buon esempio


Dopo lo svedese (d'adozione) Abahamian che abbandona la cerimonia di premiazione nonché la medaglia di bronzo nella lotta, le fiorettiste italiane col loro staff che gridano al furto cosiccome i ginnasti (sempre italiani) degli anelli, oggi alle olimpiadi c'è stata una nuova dimostrazione di "spirito olimpico". De Coubertain ne andrebbe fiero!
Ha iniziato il pugile di casa nostra (e con questo fanno tre!) Russo, che ha addossato la colpa della sua sconfitta ai giudici (tesi che credo abbiano avuto il coraggio di sostenere solo lui, il padre ed i commentatori Rai).
L'apoteosi si è raggiunta nel Taekwondo, quando il cubano Matos (uno che ha vinto le olimpiadi di Sidney, mica un pivellino) che combatteva per il bronzo è stato squalificato per aver infranto il regolamento (scritto, non inventato). Pervaso da puro spirito olimpico ha pensato bene di prendere a calci l'arbitro e di dare un pugno ad un altro giudice.
No, il buon esempio non è questo, ma le decisioni assunte dalla Federazione Internazionale di Taekwondo: squalifica a vita per lui ed il suo allenatore!
Se anche nel calcio utilizzassero questo metro di giudizio, dopo mezza stagione non si vedrebbero più i soliti isterismi e tornerebbe ad essere uno sport gradevole.

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